“Kim Jiyoung, nata nel 1982” è il primo romanzo di Cho Nam – joo e da quando è stato pubblicato nel 2016 è diventato ormai best seller in Corea del Sud e in altri paesi asiatici come il Giappone. Il libro non è ancora tradotto in italiano, ma si possono trovare sia la versione in francese che in inglese.
Se avete voglia di sperimentare una lettura anche in un’altra lingua, vi consigliamo davvero di leggere questo romanzo, attuale per le sue tematiche. “Kim Jiyoung, née en 1982” parla infatti della condizione delle donne nella società sud coreana contemporanea e lo fa attraverso la storia di Kim Jiyoung dall’infanzia fino alla sua età adulta.
Kim Jiyoung e la condizione femminile nella Corea del Sud
Il romanzo segue le vicende di Kim Jiyoung da quando è bambina fino ai suoi 35 anni. Cho Nam-joo, l’autrice, sceglie una narrazione non lineare. Conosciamo Kim Jiyung in età adulta, giovane madre della piccola Jeong Jiwon e moglie di Jeong Daehyeon, per poi ritornare ai primi anni della sua infanzia, quando viveva con i genitori, la nonna, la sorella e il suo fratello minore.

La scrittura è fluida e di facile lettura, si seguono le vicende quotidiane della famiglia di Kim e leggendole si ha la sensazione di un continuo déjà vu. Si ha la netta percezione che la condizione femminile di cui Cho Nam- joo parla sia tristemente universale. Kim è figlia, sorella, prima, e moglie e madre poi. Inutile dire che è il ruolo che la definisce e che poco riesce a esprimere di lei se non attraverso un riconoscimento sociale. Sembra che l’unica redenzione possibile sia dare alla luce un figlio maschio, solo in questo modo si riesce ad avere il rispetto delle altre donne della famiglia del marito e la complicità delle altre mogli.
Figlia, moglie e madre
Questo è il destino che accomuna tutte le donne del libro, dalla madre di Kim che cerca nel tempo di dare un maschio al marito, alla figlia Kim che si ritrova lei stessa a diventare madre subendo la pressione della suocera. Non stupisce che questo libro abbia avuto un tale successo in Asia, dove, famiglia a parte, le discriminazioni sono molteplici anche nel mondo del lavoro.
L’impossibilità di far conciliare il lavoro con la maternità e l’inevitabile diseguaglianza di salario e di carriera che racconta “Kim Jiyoung, née en 1982” è parte di una narrazione universale di discriminazione, dove la differenza non è una forza o una possibilità di crescita, ma motivo di violenza. La pressione della società è presente in tutto il libro.
La ribellione di Kim Jiyoung
La scelta di una narrazione fluida è idiosincratica con il sentimento che suscita. Monta infatti una rabbia sottile misto ad un senso di impotenza: perché Kim non si ribella a tutto questo?
Una domanda spontanea e semplice, ma che presuppone una forza non indifferente per poter scardinare un sistema che è costitutivo ormai della stessa persona che lo subisce. Kim vive in una famiglia che privilegia nettamente il fratello, fatica a trovare un lavoro perché discriminata in quanto donna. Si sposa, ma poi cede alla pressione della famiglia del marito per avere un figlio. Rimane incinta accompagnata da un sentimento di angoscia e ansia di tutta la famiglia perché sperano che dia luce ad un maschio. Diventa madre invece di una splendida bambina, per cui dovrà sacrificare la sua vita professionale.
Una lettura di vicende “normali” che di normale hanno ben poco, soprattutto perché in nessuna di queste circostanze si ha la sensazione di seguire i desideri di Kim, ma solo l’ennesimo riflesso pavloviano nella ricerca di una via salvifica per se stessi. Kim forse la trova nella rottura di se stessa, si toglie da un comportamento prevedibile di madre, moglie e figlia, e diventa indecifrabile, poco raggiungibile. La sua presa di posizione si afferma nel dubbio che insinua negli altri: burn out? Depressione? Che cosa succede?
Cho Nam- joo riesce a rendere la sofferenza di Kim uno specchio che riflette solo lo sgomento degli altri. Interessante poi anche osservare il ruolo maschile, che si affianca a quello femminile, in una dinamica ben definita. L’ uomo è colui che lavora e che sostiene la famiglia e la donna, invece, è chi resta a casa. Non ci si allontana molto da una visione tradizionale, che ritroviamo (ahimé) anche nella nostra cultura.. Entrambi quindi, Kim e il marito, ricoprono dei ruoli ben definiti, che si realizzano solo nella procreazione di un futuro erede, meglio se maschio.
A questo punto verrebbe da chiedersi come si possa uscire da questa impasse che si auto avvera ormai da secoli. Dopo aver letto il libro di Cho Nam-joo, mi viene in mente il film di Monicelli, pensando al futuro: “speriamo che sia femmina”.
L’autrice Cho Nam-joo
Cho Nam Joo è nata a Seoul nel 1978, autrice televisiva, il libro “Kim Jiyoung, née en 1982” è il suo primo romanzo, pubblicato in Corea nel 2016. Il libro, fin dalla pubblicazione, fece scalpore, proprio per la tematica affrontata. La condizione femminile è un tema delicato in Corea del Sud, nonostante tutto però ha avuto un enorme successo. E’ stato tradotto infatti in venti paesi e noi speriamo a breve di poterlo leggere anche in italiano!