In Corea i piatti a base di carne abbondano, ma la cucina coreana non è solo Bulgogi o pollo fritto. Il cibo preparato e consumato quotidianamente nei templi buddisti coreani, ad esempio, usa esclusivamente ingredienti vegetariani. Oggi in molti conoscono la sorprendente cucina dei templi buddisti grazie a Jong Kwan Seunim, monaca filosofa e chef, protagonista nel 2017 con i suoi deliziosi piatti della terza serie di Netflix Chef’s Table.

Ma che cos’è la cucina coreana dei templi? Quali sono le principali caratteristiche? Scopriamo insieme 10 curiosità su questo interessantissimo tipo di cucina che sta diventando famoso in tutto il mondo!
1. Tutto è pratica
Nei templi buddisti tutto è parte della pratica: i monaci e le monache sono direttamente coinvolti nella coltivazione delle verdure e nella preparazione del cibo, parte integrante della vita buddista.
2. Less is more
I praticanti non prendono mai più cibo di quanto serve per il loro sostentamento e non lasciano mai avanzi nelle loro ciotole.
3. Slowfood e chilometro zero
Il cibo dei templi è naturale e salutare: usa verdure di stagione, soddisfa i fabbisogni nutritivi, apporta benessere alla mente e al corpo. È ricco di fibre naturali, di carboidrati e di proteine, ha molti nutrienti e poco colesterolo. Non prevede l’utilizzo di additivi chimici o aromi non naturali: utilizza invece erbe aromatiche e verdure a foglia verde spontanee, che conferiscono sapori peculiari. La maggior parte dei templi buddisti coreani inoltre è situata tra le montagne, collocazione che consente l’accesso e l’approvvigionamento diretto di radici selvatiche, foglie, frutti e fiori da utilizzare in cucina. Slowfood e chilometro zero sono principi noti da più di mille anni nelle cucine dei templi buddisti!

4. Mente e corpo sani
I pasti nei templi servono a immagazzinare energia per le pratiche di meditazione e il cibo è uno strumento di benessere quotidiano sulla via dell’illuminazione. Mente e corpo devono essere entrambi in salute per giungere all’illuminazione, per questo nutrirsi bene è molto importante.
5. La cucina come insegnamento
Il cibo dei templi dà una forma concreta agli insegnamenti essenziali del buddismo: ricorda all’uomo che gli esseri umani, come il cibo, discendono dalla natura e a essa fanno ritorno. La cucina dei templi insegna agli esseri umani come vivere in armonia con la natura e a riceverne le offerte in uno spirito di interscambio; inoltre ingredienti differenti vengono combinati con grande attenzione per insegnare la coesistenza pacifica e l’interconnessione profonda tra tutti gli esseri.
6. Rispetto per gli esseri viventi
Nei templi buddisti coreani il consumo di carne è proibito e la cucina non prevede l’utilizzo di prodotti animali, a eccezione di alcuni latticini; la cultura buddista mostra compassione e rispetto per ogni essere vivente.
7. Le 5 verdure proibite
Alcuni ingredienti sono esclusi dal cibo dei templi; ai monaci non è consentito consumare le 5 verdure “pungenti”: aglio, cipolla, erba cipollina, porri e cipollotti. Il consumo di questi ingredienti dai sapori forti, chiamati “o-shin-chae” 오신채, è proibito perché potrebbe disturbare durante la meditazione.
8. I condimenti più usati
I condimenti naturali più usati nei templi buddisti sono: la polvere di funghi, di alghe, di semi di perilla e di fagioli crudi. Vengono utilizzati nella preparazione di brodi, kimchi e altri piatti sia per bilanciarli dal punto di vista nutritivo che per esaltarne i sapori.
9. Temple food fermentati
Nei templi buddisti coreani vengono preparati diversi cibi fermentati: kimchi, salsa di soia, pasta di fagioli di soia, pasta di peperoncino e tè di aghi di pino.
10. Le Jangajji
Per conservare gli ingredienti con il susseguirsi delle stagioni, i monaci hanno sviluppato e affinato delle tecniche di conservazione per il cibo; oltre al kimchi e ai jang producono le jang-a-jji, verdure conservate nella salsa di soia e nella pasta di peperoncino e soia.
Dove provare la cucina coreana dei templi buddisti
La deliziosa cucina dei templi non è riservata esclusivamente ai monaci: è possibile soggiornare per qualche giorno in diversi templi in Corea del Sud e conoscere per esperienza diretta la vita quotidiana dei monaci, pasti e cibo inclusi.

Ci sono poi ristoranti di temple food, come il Hyang Jukwon (향적원), vicino al tempio di Bulguksa, nei pressi di Gyeongju, gestito da monache buddiste. A Seoul, soprattutto nella zona di Insadong, ci sono diversi ristoranti di cibo dei templi, tra cui Sanchon.
Per maggiori informazioni sul cibo dei templi o – perché no? – per apprenderne l’arte del temple food quando vi trovate a Seoul potete far riferimento al Korean Temple Food Centre a Jongno-gu. È all’interno del palazzo che ospita anche il centro informazioni sul Temple Stay e all’ultimo piano è possibile assaggiare direttamente la deliziosa cucina dei templi buddisti presso Balwoo Gongyang, ristorante di cibo dei templi con una stella Michelin. Un’esperienza mistica!